Referto della Indagini Radiografiche sul dipinto: La Pietà - Chiesa di San Gregorio dei muratori, Roma

24 Jan 2022

Introduzione

Nella Chiesa di San Gregorio dei Muratori a Roma   in corso il cantiere formativo dell’Istituto Restauro Roma con il restauro di cinque dipinti su tela da parte degli allievi del secondo anno. Durante le prime ricerche storiche artistiche dei dipinti è emerso che uno di questi è la copia quasi esatta della Pietà di Annibale Carracci.
Confrontando i due dipinti si nota infatti che l'unica differenza è nella figura che si trova all’estrema sinistra rispetto all'osservatore: nel dipinto del Carracci è San Francesco, nel dipinto della Chiesa di San Gregorio dei muratori invece è una Santa (figure 1 e 2).

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Figura 1: La Pietà (XVII sec, Chiesa di San Gregorio dei muratori, Roma)


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Figura 2: "La Pietà" di A. Carracci (1602-1607, Louvre, Parigi)


Durante l’operazione di pulitura della pellicola pittorica è stata rimossa la vernice, molto ingiallita, che offuscava i colori e i particolari come le stimmate presenti sulle manie sui piedi della Santa. Questo ha indotto a pensare che sotto il volto della Santa potesse trovarsi in realt  una altra figura, presumibilmente san Francesco, ipotesi avvalorata anche dalla veste della Santa che risulta essere un tipico saio francescano. Sono stati fatti pertanto dei piccoli saggi sul volto della Santa andando a pulire punti strategici e confrontandoli con l’opera del Carracci (figure 3 e 4). Il primo saggio è stato condotto a sinistra del viso della Santa che, nel dipinto carraccesco, corrisponde al saio del Santo ed è emerso un grigio molto simile a quello di un saio. Il secondo saggio è stato realizzato sulla mano sinistra e ha portato alla luce la stimmate. Il terzo e ultimo saggio è stato aperto alla base del collo della Santa ed è apparso un colore rosato, corrispondente ad un altro incarnato.

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Figura 3: particolare della Pietà, Roma

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Figura 4: particolare della Pietà, Parigi


Alla luce di quanto scoperto è stato ritenuto necessario ricorrere alle indagini diagnostiche, le uniche in grado di dare delle risposte certe e permettere una scelta ponderata tra la conservazione o la rimozione del viso della Santa. Si sono quindi effettuate indagini radiografiche nella zona di interesse.

Risultati diagnostici
Nell’area della testa della Santa, sulla sinistra dell’opera rispetto all’osservatore, è stata effettuata un’indagine radiografica al fine di verificare l’eventuale esistenza di una stesura pittorica sottostante, come suggerito dall’apertura di 3 piccoli saggi nell’area in oggetto. La radiografia ha svelato la presenza della testa di San Francesco, integralmente dipinta a ripresa dell’originale carraccesco, così come del cappuccio del saio e della mano destra del Santo: quest’ultima in radiografia risulta simile a quella del prototipo, con sottili dita in luce e terminazioni spigolose. La stesura primitiva appare in buono stato di conservazione con l’eccezione, forse, dell’area della bocca del Santo, che ai raggi X appare debolmente radiopaca e pertanto poco leggibile, a causa dei materiali utilizzati e/o dell’effetto di abrasioni della pellicola pittorica.
L’aspetto attualmente visibile della testa della Santa è pertanto l’esito di una ridipintura localizzata della testa originaria e si colloca in una posizione un poco traslata (in direzione alto-sinistra per chi osserva) rispetto alla stesura sottostante; tale variazione ha comportato anche la ripresa della mano sinistra (che risulta più ingentilita, inspessita e ombreggiata rispetto alla visione RX) e del panneggio del saio, visibile nelle aree maggiormente radiopache. La testa della Santa appare inscritta in una circonferenza parziale, visibile nel tratto superiore che congiunge la fronte all’innesto della mandibola, e che potrebbe corrispondere ad un vero e proprio riferimento grafico tracciato con un materiale molto radiopaco: questa linea risulta poi dissimulata con le stesure dei capelli e del velo, eseguite in modo incerto, con pennellate spesso parzialmente sovrapposte tra loro. E' probabile che il volto della Santa sia stato a sua volta oggetto di ripresa pittorica, dal momento che in radiografia lo sguardo appare più dolce, con le palpebre più sottili e allungate, gli occhi semiaperti e le sopracciglia meno arcuate, forse a descrivere un sentimento di pietà verso il corpo di Cristo.

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Figura 5: Ripresa radiografica effettuata in corrispondenza della testa della Santa (sulla sinistra rispetto all’osservatore) dell’opera Pietà (XVII sec, Chiesa di San Gregorio dei muratori, Roma).


Tecnica di Indagine
Le informazioni provenienti dalla radiografia X dipendono dall'assorbimento e la diffusione dei raggi X da parte del materiale attraversato (e quindi analizzato). Esse possono variare da punto a punto, in rapporto alla disomogeneità di composizione e spessore. La radiazione emergente forma sul sensore CCD zone a diversa intensità che rappresentano l'immagine vista dalla radiazione penetrante. Le aree di minor spessore o meno radio opache appariranno più scure, mentre quelle più spesse o più assorbenti appariranno più chiare.
La radiografia si utilizza praticamente in tutti gli oggetti, in particolare sui dipinti (su tela e tavola) per individuare pentimenti, ridipinture, presenza di chiodi, di gallerie di insetti xilofagi e generalmente lo stato di salute del supporto.
La metodica è completamente non distruttiva in quanto non richiede alcun tipo di campionamento.
Strumentazione utilizzata:
Tubo radiogeno Gilardoni II 80kV
Il sistema ha lavorato con tensione variabile e 0.5 mA di corrente; le singole acquisizioni hanno avuto durata tra 180 e 320 secondi.

Roma, 19/01/2022

Prof. Stefano Ridolfi
Prof.ssa Laura Basile


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