Conservatorio di Sant'Eufemia

"Galleria Conservatorio di Sant'Eufemia "

 

IL CONSERVATORIO DI S. EUFEMIA A ROMA
In restauro i ritratti dei suoi benefattori


E’ difficile immaginare, osservando il grazioso villino Liberty in via Guttani 17, a due passi da Villa Torlonia, che esso sia l’ultima sede di un’antica e benemerita istituzione romana : il Conservatorio di S.Eufemia. L’Opera di S.Eufemia – istituita nel 1595 da due parroci romani per l’assistenza alle “ zitelle sperse” – giovani fanciulle orfane e non agiate – è invece un’interessante testimonianza di quei numerosi enti assistenziali, creati nel passato quale aiuto per le più disperate categorie di persone in difficoltà, grazie all’intervento di generosi benefattori.
Malgrado complicate vicende abbiamo portato l’Istituto a cambiare diverse volte sede e gestione, esso, grazie ai lasciti e alle offerte dei suoi sostenitori, ha potuto per secoli svolgere il proprio compito – solo leggermente modificato in questi ultimi anni – di assistenza, mantenendo fede alle disposizioni ricevute e rinnovando la propria gratitudine nei confronti dei benefattori e dei personaggi legati alle sue vicende. L’identità di alcuni di loro ci è nota grazie ad una serie di ritratti, con cura conservati, dalle Suore del Preziosissimo Sangue di Cristo nella cosiddetta Sala dei Ritratti.
Si tratta di ventiquattro dipinti, non attribuiti, realizzati in un lungo arco di tempo e probabilmente uniformati solo nel secolo scorso operando sulle dimensioni del supporto ed aggiungendo le didascalie dorate che permettono l’identificazione dei personaggi. Particolarmente interessante dal punto di vista storico è la presenza del ritratto del pittore ed architetto Pietro Berrettini, meglio noto come Pietro da Cortona ( Cortona 1596 – Roma 1669), tanto legato al Conservatorio – allora ubicato nei pressi della Colonna Traiana, a poca distanza dalla casa del maestro – da affidargli sia l ‘educazione di una giovane da lui adottata due anni prima della morte sia l’amministrazione della propria eredità. Nel villino sono infatti ancor oggi custoditi alcuni degli argenti lasciati dall’artista , tra i quali la testa - reliquiario di Santa Martina, i cui resti vennero ritrovati dallo stesso Pietro da Cortona durante alcuni lavori da lui diretti nella chiesa dei santi Luca e Martina, sempre al Foro.
In ottemperanza ad una sua precisa disposizione testamentaria, fino al 1970, ogni 30 gennaio, giorno della festa della martire , tale oggetto veniva portato in processione dalle consorelle e dalle “ proiette” dell’Opera della loro sede fino alla chiesa al foro dedicata ai due santi. Purtroppo il passare del tempo e i numerosi spostamenti subìti hanno pesantemente danneggiato la serie di dipinti, che presentano tagli e lacerazioni sommariamente risarcite , telai ormai inadeguati ed una notevole alterazione della cromia originale, a causa di vernici ossidate e sporco di varia natura soprammesso alla pellicola pittorica.
L’istituto Italiano Arte Artigianato e Restauro di Roma ha dunque predisposto un’ampia campagna di restauro – alla quale partecipa anche il Lions Club di Roma Sistina attraverso l’acquisto di nuovi telai lignei – che si va realizzando con l’autorizzazione della Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici di Roma e sotto l’Alta Sorveglianza della Dott.ssa Livia Carloni.
Il lavoro, varato quest’anno, proseguirà fino al Duemila ed interesserà l’intera raccolta dei ventiquattro ritratti ad olio su tela. Gli allievi dei corsi di formazione professionale “ Restauratori di dipinti” dell’Istituto, sotto la guida del docente – restauratore Corrado Rosati, hanno ormai terminato il restauro dei primi cinque dipinti: dopo essere state sottoposte ad attente indagini diagnostiche, rivolte all’identificazione dei materiali ed allo studio dello stato di conservazione , le tele sono state nuovamente foderate e montate su nuovi telai lignei dagli studenti della Scuola, che hanno quindi provveduto alla pulitura delle opere mediante la rimozioni dei ritocchi alterati e delle vernici ormai ossidate.
Un’ulteriore fase del lavoro li ha poi visti impegnati nella risarcitura delle lacune con stucco a gesso e colla e nella reintegrazione pittorica dei dipinti. Il lavoro proseguirà nei prossimi mesi con gli altri ritratti , fino al restauro completo di tutta la serie , testimonianza della storia di uno degli istituti assistenziali più interessanti della città. Al termine i dipinti, ormai tornati pienamente leggibili, saranno oggetto di una esposizione, corredata dalla documentazione grafica, fotografica e dalle relazioni tecniche realizzate dagli allievi dell’Istituto.

Restauro di n.24 dipinti ad olio su tela;
ritratti dei presidenti e benefattori del Conservatorio di S. Eufemia (Roma) I dipinti, tutti ad olio su tela, sono stati realizzati tra la fine del XVI secolo e l’inizio del XX. Nell’intento di uniformare in una omogenea raccolta di dipinti di vari autori e di differenti periodi, nella metà del XVIII secolo si è intervenuti sulle tele riducendo od ampliando le dimensioni delle stesse ed apponendo sui dipinti delle iscrizioni con brevi note sul personaggio rappresentato, la data di morte e lo stemma di famiglia.

STATO DI CONSERVAZIONE
Nella maggior parte dei casi le tele erano già state foderate o comunque risarcite alla meglio con applicazione posteriore di rinforzi di varia natura. I telai sono tutti fissi e, in molti casi, fatiscenti o pesantemente tarlati. Numerose le cadute di colore ed i sollevamenti di preparazione e pellicola pittorica e numerose stuccature e ritocchi dovuti a precedenti interventi di restauro. Pesanti vernici ossidate e sporco di varia natura concorrono inoltre ad evidenziare lo stato di grave degrado dei dipinti.

PROGRAMMA DI RESTAURO
-Foderatura con colla di pasta e tela “pattina”
-Montaggio su nuovi telai lignei estensibili
-Pulitura con solventi e meccanica a bisturi
-Stuccatura delle lacune a gesso e colla
-Reintegrazione pittorica con colori ad acquerello e vernice
-Verniciatura finale per nebulizzare

INTERVENTO DI RESTAURO
I dipinti sono stati restaurati con colla di pasta e applicazione di “tela pattina”, conservando comunque le dimensioni delle tele dovute all’intervento settecentesco. I vecchi telai sono stati sostituiti con nuovi telai lignei estensibili. La pulitura ha comportato la rimozione delle vecchie vernici ossidate e dei ritocchi con solventi organici (acetone, diluente nitro, ecc..) e la pulitura della pellicola pittorica con solventi basici (ammoniaca e acqua a differenti percentuali). Le stuccature sono state realizzate con colla di coniglio e Gesso di Bologna e la reintegrazione pittorica è stata eseguita con colori ad acquerello e vernice. Verniciatura finale per nebulizzazione con vernice “retoucher”.

Docente restauratore
Corrado Rosati

Direttore corsi
Angelo Prosciutti

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